Il Mondo Dei Draghi - Dove Queste Creature Prendono Vita

Silent Hill Dark Memories

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CAT_IMG Posted on 14/6/2009, 19:42


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Sono Johanna ( La Bobòò ) e ho 16 anni, questo che state per leggere è un racconto dell' orrore sospeso tra realtà e incubo che parla di una ragazza Aki che si perde in una città e qui scoprirà molte cose agghiaccianti.......
Ciao e buona lettura e spero che mi lascierete molte dediche.

Hy! Sono Save! Ciò che mia cugina ha dimenticato di dirvi è che oltre Aki, anche la sua amica Grace vagherà nell' inferno di Silent Hill.
Beh, questa è la prima Fun Ficton che abbia mai scritto assieme ai miei cugini, ispirato all' ononimo videogames ambientato nella stessa cittadina del West Virginia.
Alla next!!

Ciao a tutti i lettori, sono Testa di Piramide, per me è un grande onore aver scritto un racconto per voi, vi sorprenderemo sempre di più ogni volta che andremo avanti. Sono un tipo di poche parole, quindi buona lettura e buon proseguimento.
Saluti, Testa di Piramide.

-I-

Era una notte fonda di fine primavera. In West Virginia tra le foreste della contea di Toluca passa la strada per Brahams, scelta per il ritorno in città dal pulman del campeggio femminile.
Aki Miura era di origini giapponesi, aveva sedici anni, sedeva addormentata sui sedili in fondo al pulman. I fluenti e lunghi capelli neri come ali di corvo le coprivano i tratti delicati e gli occhi a mandorla, le cuffie dell' I-pod spento nelle orecchie, il maglione di lana rosa indossato sopra la camicia della divisa da campeggio dello stesso verde dei pantaloncini e degli stivali da escursione. Un improvviso rumore, come un' interferenza, provenne dalle cuffie e la strappò di colpo dal sonno...
Sentì le risate delle sue compagne di campeggio, sentì la pioggia contro il finestrino. Si mise dritta per vedere fuori, al lato della strada si vedevano le distese della foresta buia e cupa che tendeva al blu del cielo notturno, le nubi grigie-bluastre riempivano la volta come dipinte con furia e con altrettanto sentimento cedevano pioggia.
Si diresse dalle sue amiche sedute a metà pulman togliendosi le cuffie e lasciandole pendere dalla collana del suo ciondolo, attenta a rimanere in equlibrio col pulman in corsa.
Vedendola arrivare Grace, la ragazza con cui divideva la tenda, le porse un bicchiere -Caffè?-
Le chiese togliendosi una ciocca dei lunghi capelli biondi dal viso. Aki si voltò verso di lei e Grace subito capì che c'era qualcosa che non andava. -Che succede?-
-Ho una terribile sensazione... non riesco a capire...-
Aki si avvicinò al finestrino che nascondeva cio che c' era al di fuori con l' acqua, dalle cuffie pendenti ritornò assordante il rumore dell' interferenza. "Perchè fa così?"
Smise di nuovo, si rinfilò le cuffie ed accese l' I-pod, funzionava perfettamente. Le sue amiche continuavano a ridere e scherzare mentre Grace la seguiva preouccupata con lo sguardo.
Continuò a spingersi avanti nel pulman, si diresse al fianco conducente per vedere fuori al parabrezza. Aki non riusciva a vedere altro che il nero asfalto e la pioggia illuminati dai fari.
All' improvviso dal lato della strada apparve un bambino, che si parò tranquillamente davanti al pulman con un gatto in braccio.
Il conducente tentò di frenare, ma l' asfalto bagnato e l' alta velocità fecero slittare il pulman, portandolo a schiantarsi contro la scarpata al fianco della strada. Tutto ciò che Aki Ricordò furono le strilla di tutte le sue compagne e lo stridio delle ruote in frenata.
Il resto fu buio.
Al suo risveglio era raggomitolata sul pavimento al centro del pulman. Si mise in piedi ancora confusa, guardandosi intorno tentò di schiarirsi le idee. Era giorno, fuori dai finestrini si vedeva aleggiare una nebbia molto fitta. L' angolo del posto guida era accartocciato sulla roccia, e il parabrezza e i finestrini del lato anteriore tutti frantumati. Il pulman era totalmente vuoto, era sola.
Dove erano finite tutte? Perchè l' avevano lasciata sola?
Con un' occhiata ai sedili in fondo, vide il suo zaino blu da campeggio con ciò che aveva portato in viaggio, e una macchia rossa a forma di zampetta sullo strappo...
Aki si diresse in fondo, prese lo zaino, passo il dito sulla macchia rossa... era sangue, ed era fresco...
-Oh che schifo...-
Sconsolata se lo mise in spalla e si decise di cominciare a cercare aiuto. Scese dal pulman, la nebbia circondava tutto, talmente fitta che lo sguardo non riusciva a vedere tra gli alberi dei boschi e il cielo era una sola lastra grigio pimbo senza nubi.
In strada vide il lato posteriore del pulman dove c'erano le sgommate sull' asfalto. -Siamo venute di qua dove ci sono solo foreste.-
Voltatasi camminò verso il lato opposto, fin quando intravvide una grande sagoma rettangolare nella fitta nebbia. Decisa seguì la strada fino a quando non si avvicinò abbastanza perchè la nebbia si assottigliasse per mostrarle il cartello di benvenuto di una città...
Silent Hill.
-Devono essere andate in città a pernottare... può darsi che non mi hanno trasportata credendo che avessi qualcosa di rotto...-
Distogliendo lo sguardo dal cartello lo poggiò sull' asfalto, notando una linea di zampette rosse identiche alla macchia sul suo zaino. Un grande timore si impadronì di Aki, ma anche una grande sicurezza. Decisa, si diresse sulla strada per Silent Hill.

Edited by Save91 - 22/7/2009, 13:38
 
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Kopa91
CAT_IMG Posted on 17/6/2009, 17:05




Mi comincia a piacere moltissimo^^ la scrittura è fluida e il racconto si svolge in maniera corretta...errori grammaticali quasi assenti...Bel lavoro,davvero^^
Aspetto con ansia il seguito! ;)
 
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»Nobody
CAT_IMG Posted on 17/6/2009, 17:36




è stupenda! è scritta benissimo e molto appassionante.
Sei bravissimaaa<3
 
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Zanna 97
CAT_IMG Posted on 17/6/2009, 18:50




Stupendissima*3* Complimenti!
Aspetto anchio il seguito!
 
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CAT_IMG Posted on 17/6/2009, 19:08
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Drago Antico
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bella bella mi piace molto!!davvero molto bella,posso farti una domanda?? come hai fatto a scriverla insieme a qualcun'altro??insomma dev'essere più difficile del normale,come avete fatto a mttervi d'acoordo x ogni cosa?? =)
 
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CAT_IMG Posted on 18/6/2009, 14:46


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CITAZIONE (»Nobody @ 17/6/2009, 18:36)
Sei bravissimaaa<3

Ehm... grazie... ma siamo in 3 e io sono un lui...

CITAZIONE (Calipso_Moocry @ 17/6/2009, 20:08)
bella bella mi piace molto!!davvero molto bella,posso farti una domanda?? come hai fatto a scriverla insieme a qualcun'altro??insomma dev'essere più difficile del normale,come avete fatto a mttervi d'acoordo x ogni cosa?? =)

^^ è questo il bello, ognuno spara un' idea, coordinandola insieme a Silent Hill che ho giocato io e quelli di mio cugino...
Scriviamo

Grazie a tutti!! ^^
 
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CAT_IMG Posted on 18/6/2009, 15:21
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Drago Antico
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che forte dev'essere bello poterlo riuscire a fare...
ha mia pensato di fare lo scrittore da grande XP potresti avere successo ^____^
 
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CAT_IMG Posted on 18/6/2009, 15:40


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Non è che sono piccolo, poi èenso allo scrivere come un piacere non un lavoro, senza contare che cè MOLTO di meglio in giro.
 
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CAT_IMG Posted on 18/6/2009, 15:47
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Drago Antico
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ops scusa^^"""""""""""""" avevo dimenticato che eri del 91
scusami tantoooooo XP
 
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CAT_IMG Posted on 19/6/2009, 11:01


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^^ Tranquillo.

Ok... suspence... eee

-II-

Erano da un bel pò che Aki camminava a lato della strda verso la città.
Zaino in spalla e cuffie nelle orecchie, osservava con scarso interesse ciò che la circondava. Di tanto in tanto si vedeva qualche cartellone pubblicitario, mentre le foreste ai lati e l' orizzonte erano avvolti dalla nebbia sileziosa. La strada era deserta, non passava nemmeno un' auto.
Ripensò alle sue compagne di campeggio, chissà come stavano. E chi di loro aveva perso sangue? La musica non riusciva a calmarla. Passò un' ora stentata quando finalmente in mezzo alla nebbia riuscì a distinguere una stazione di servizio sulla destra.
Con la speranza di una tazza di caffè e di un telefono si diresse al bar, ma una volta raggiunto il parcheggio si accorse dei vetri grigi dalla polvere e dalle grate abbassate.
Si avvicinò e spiò dai vetri, vuoto. Al lato della porta c' era un cartello di benvenuto con la mappa della città in bassorilievo, divisa in quartieri con tutto di nomi di strade e negozi.
La città di Silent Hill si estendeva dalle rive del lago Toluca fino ai piedi delle montagne di Brahams. Il suo occhio cadde su delle guide che riportavano la stessa mappa. "C'è polvere... molta polvere. Troppa per essere stati all' aperto senza inzupparsi di pioggia..."
Poco convinta ne intascò uno e cercò di rendersi conto su dove si trovava.
Era nella strada proveniente dalle montagne a nord, mentre l'ospedale si trovava a nord-ovest della città, doveva percorrere la tutta la periferia ad ovest per raggiungierlo.
Delusa, si voltò e incominciò a incamminarsi. La strada che doveva percorrere era lunga quanto le marcie in montagna che organizzavano i campeggiatori e Aki odiava con tutta se stessa quelle marcie.
Ci mise un bel pezzo per attraversare la Nord Nathan avenue. Lentamente la foresta alla sua sinistra cominciò a diradarsi, lasciando spazio al lago di Toluca, bellissimo e che rispecchiava tramonti ed albe come quadri... almeno così diceva la guida, con la nebbia si osservava solo una piatta superfice grigia. Lo zaino cominciava a pesare. "Ho un pò fame."
Continuando a camminare, tirò fuori dallo zaino il penultimo tramezzino al formaggio e mangiò. Il tempo sembrava non trascorrere mai, il lago, la nebbia e la foresta erano come imprigionati in un profondo sonno. Non c' era un filo di vento, al respiro l' aria era densa dalla nebbia, ma Aki non sentiva umidità sulla pelle.
Stava masticando un boccone quando si accorse di intravvedere una collina nella nebbia. "Se ben ricordo, qui c'è un breve tunnel."
Una volta che la strada portò la ragazza all' imboccatura del tunnel, quest' ultimo era chiuso da una rete metallica. Aki smise di masticare fissando l' impalcatura della rete. Non convinta tirò fuori la guida dalla tasca dello zaino, tenne il panino con un morso e spiegò la mappa. Il tunnel era segnato dalla mappa con un cambiamento di colore, eppure non c' era segnato che fosse bloccato. Lo zaino le scivolò dalla spalla all' avambraccio e il tramezzino si spezzò in bocca cadendo sulla mappa e poi sull' asfalto. Masticando imprecò. Si chinò appoggiando lo zaino a terra e concentrandosi sulla mappa. -E adesso?-
La mappa mostrava che alla sua destra partiva una stradina paronamica per il lago, che fortunatamente si collegava all' uscita oppsta del tunnel. -Non mi resta che godermi il lago.-
Si diresse a sinistra. Al bordo della strada passava un corrimano che si affacciava sul tratto boscoso in pendenza verso il lago, cercando nella nebbia trovò un punto dove il corrimano continuava in una stretta scala. Mezz' ora più tardi Aki si ritrovò in una piccola strada in mezzo ai boschi, fortunatamente facile da percorrere, fatta apposta per lunghe passeggiate e per fare stupende foto. "Come ha fatto il pulman a capitare proprio in una strada chiusa?"
La strada scorreva senza bivii o ostacoli, silenziosa come il resto, senza versi di uccelli o il suono di un ramo spezzato. Aki camminava nella tranquillità, ma cominciava ad aver paura.
 
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CAT_IMG Posted on 19/6/2009, 12:10
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Drago Antico
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la storia comincia a farsi sempre più interessante :shifty:
cmnqb se era il penultimo panino e le era cascato a terra poteva prendere il dentro e la parte di pane che nn aveva toccato a terra XD(discorso scemo XP)

CITAZIONE
^^ Tranquillo.

^_^ tranquilla,sono una femmina
 
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CAT_IMG Posted on 19/6/2009, 12:15


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CITAZIONE (Calipso_Moocry @ 19/6/2009, 13:10)
^_^ tranquilla,sono una femmina

Oh cassio... scuami

Il discorso del panino invece è una buona idea
 
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»Nobody
CAT_IMG Posted on 19/6/2009, 16:18




Scusa,sei un lui... :unsure: e non avevo capito il fatto che eravate letteralmente in tre xD
Che tonna...
Bello il continuo!
 
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Kopa91
CAT_IMG Posted on 22/6/2009, 16:23




bello^^ scusa in questi ultimi tempi non ti ho neanche seguito,mi dispiace xD Save la tua storia si fa sempre più interessante...non so ma mi stai facendo risvegliare la voglia di Silent Hill xD quasi quasi rivedrò il film ahahahahah^^

Cmq molto bella come storia,bravissimo^^
 
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CAT_IMG Posted on 27/6/2009, 00:36


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Un grazie da me e i miei cugini!

-III-

Un passo dopo l' altro Aki risalì il percorso solcato tra i boschi. Il silenzio riempiva l' aria e la fitta nebbia sbiadiva tutto ciò che la circondava. Da quando aveva messo piede in quella stradina che dava sul lago, la nebbia aveva cominciato ad infittirsi fino ad occultare il cielo. Sembrava di vagare nel respiro condensato di tutta la valle. Quando finalmente la strada cominciò a risalire il pendio vesro la strada, la nebbia cominciò a farsi meno intensa.
Una volta che Aki ritornò in strada si trovò davanti all' imboccatura sud del tunnel, che come l' altra era chiusa da un' impalcatura di ferro, coperta da teloni bianchi rovinati dal tempo. Alla sua sinistra, lungo il corrimano che dava sul lago, c' era un chiosco con i tavolini all' aperto, lungo l' altro lato della strada i cartelloni pubblicitari erano più numerosi rispetto all' altra strada.
Cominciò a percorrere la Nathan Avenue verso la città. -Vorrei tanto avere un ororlogio con me...-
Poco dopo i boschi cominciarono a lasciare posto ai giardini delle case fuori città, l' erba dei prati era bassa, olivastra, come priva di vita. Gli alberi che costeggiavano i viali erano spogli, i viticci che avvolgevano le reti metalliche erano secchi. Le porte e le finestre delle case erano sbarrate da assi di legno, non erano rare le auto parcheggiate in strada, tuttavia non vagava un solo essere vivente... Solo la nebbia onnipresente faceva da padrona.
Consultando la mappa della guida seguì il percorso che la portava man mano all' interno della città, dove i giardini si diradavano lasciando il posto a piazzole di cemento e marciapiedi. E ancora nessun segno di vita. Aki abbassò il volume dell' I-pod lasciando le cuffie nelle orecchie. -Silent Hill è una città fantasma... No...-
La ragazza strinse i pugni, gridare non sarebbe servito a nulla. Allora inspirò a fondo e poi espirò e ripetè più volte riuscendo così a regolare i respiri e calmandosi. Continuò a camminare decisa nel raggiungiere l' ospedale in cerca di aiuto. Che altro fare? Almeno poteva sperare di trovare le sue amiche o meglio un telefono...
Alla fine di quella che Aki calcolò come metà mattinata, raggiunse il cuore della città, dove le case erano annerite come se sopravvisute a qualche catastrofe il cui scopo non era senza distruggere o cancellare, solo rovinare. I cartelli dei negozi chiusi erano arrugginiti e sporchi. -Ma che diavolo di posto è questo? Che cosa è successo?-
Ad un tratto, le cuffie emisero una debole interferenza, il suo sguardo cadde su una persona in mezzo alla strada, Yaki si precipitò verso di essa. -Hei! Vi prego aiutatemi, mi sono...-
l' interferenza statica aumentò, la persona camminava goffamente e sembrava che avesse una camicia di forza. La ragazza rallentò il passo, l' essere uscì dalla nebbia. Era di dimensioni umane, nuda, il suo modo di camminare avrebbe fatto ridere a crepapelle, se non fose stato per il resto. Non aveva braccia, non aveva pelle ma una membrana che le avvolgeva tutto il corpo in decomposizione, ed era senza volto.
Aki era talmente terrorizzata da non riuscire a gridare. La creatura si accorse di lei e divenne il suo obbiettivo. Con la ragazza in fuga, cominciò l' inseguimento.
Correndo più veloce della creatura Aki si nascose in un vicolo dietro un bidone e respirò a fondo, l' interferenza era diminuita, ma non cessata.
Mentre riprendeva fiato si accorse che l' interferenza aumentava di nuovo, restando in ginocchio e spiando da dietro il bidone controllò la strada da cui era venuta, nella nebbia non si distingueva nulla. Aki aveva il cuore in gola, con lo sguardo fisso sulla strada, infilò la mano nello zaino e tirò fuori il coltellino svizzero. Mentre si concentrava sulla sua unica difesa, udì dei passi in corsa dietro di lei, voltandosi vide un' altro umanoide che le stava caricando addosso.
Aki ricorse a tutto il suo autocontrollo, così gettandosi in avanti con il coltellino tra le mani tentò un affondo, ma l' essere la schiantò con una spallata e sbattè di schiena contro il bidone. Mentre si rialzava e l' interferenza l' assordava, vide la creatura contorcersi, sul petto si aprì uno squarcio da cui vomitò una sostanza nera. Aki schivò il getto con una capriola e il liquido colpì il bidone che si accartocciò squagliandosi, si rialzò con il coltellino nella destra e poi si gettò in avanti tagliando la gola al mostro prima che reagisse. La creatura si contorse per un paio di secondi, ma poi cadde a terra, così Aki scappo via.
Corse lungo la strada fino a quando cessò l' interferenza, fermata accanto un albero si concesse un' attimo di riposo. Disgustata, prese le salviettine dallo zaino e ripulì le braccia e il coltellino dal sangue di quel mostro.
 
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